mercoledì, Dicembre 11

Taranto: ex ilva, quale futuro?

L’assemblea pubblica, organizzata dal circolo Pd Di Vittorio e tenuta ieri pomeriggio nella sede dello stesso a Paolo VI, si è sviluppata attorno a questo interrogativo. Il riferimento è alla  vertenza relativa allo stabilimento siderurgico di Taranto, che sembra complicarsi ulteriormente col passare dei giorni, in quanto, alle storiche criticità si aggiungono nuovi timori legati ai problemi di approvvigionamento energetico rivenienti dal conflitto israelo-palestinese in corso.
L’incontro, voluto fortemente da Michele Portacci, segretario di circolo, ha consentito di affrontare ancora una volta la tematica che richiede idee chiare e particolare urgenza, quando sembra allontanarsi il progetto di decarbonizzazione in cui il Partito Democratico continua a credere, pur nella consapevolezza che si tratta di un percorso da avviare in maniera graduale, e quando le questioni occupazionali diventano sempre più preoccupanti.
Il confronto è stato costruito con il chiaro obiettivo di riagganciare, nel nuovo percorso avviato dal partito, proprio il rapporto con le organizzazioni sindacali, che sono la voce dei tantissimi lavoratori legati alla fabbrica, che vivono momenti di estrema precarietà: diretti, dell’appalto e cassintegrati ex Ilva in As che sono ormai fuori dallo stabilimento da cinque anni e che, a rotazione, vengono coinvolti in alcune operazioni di bonifica nell’area esterna al perimetro dell’industria. Sul valore e sul prezioso contributo fornito dai sindacati si è soffermato lo stesso Portacci.
Ha preso parte all’assemblea Giuseppe Romano, segretario generale Fiom Puglia, oltreché il Consigliere regionale Michele Mazzarano, la segretaria provinciale Anna Filippetti, il segretario cittadino Giuseppe Tursi e ovviamente il segretario del circolo Di Vittorio Michele Portacci.

Michele Mazzarano, Consigliere regionale: “Partendo dalla condivisione che la situazione attuale è insostenibile dal punto di vista ambientale, sanitario e occupazionale, non si può che ragionare in ottica di transizione ecologica, di cui Taranto è stata individuata sin da subito, come luogo simbolo. Il tema continua a richiedere grande attenzione. In tutto ciò va recuperata sicuramente una unità con le organizzazioni sindacali, con le associazioni datoriali e con tutti gli attori che soffrono questa terribile crisi.  Continueremo in tutto ciò a rinsaldare il rapporto tra Regione e territorio”.

E sul rapporto con i sindacati torna anche la segretaria provinciale del Pd di Taranto Anna Filippetti: “Tra gli errori che questo partito ha fatto sul territorio, sicuramente c’è il non essere riuscito a tenere in piedi una interlocuzione, anche vivace, con i sindacati che vivono ogni giorno questo stabilimento e che dei lavoratori sono espressione diretta. Se da un lato va riconosciuto questo passo falso e recuperato terreno, dall’altro mi sento di chiedere alle stesse organizzazioni sindacali, a nome del Pd di Taranto, una minore litigiosità e il tentativo di ricercare un punto di incontro sul merito delle questioni”.

Giuseppe Tursi, segretario cittadino Pd Taranto: “Con grande dispiacere assistiamo all’agonia del polo siderurgico tarantino e di tutti i suoi lavoratori diretti e indiretti, per mano anche e soprattutto di un Governo di cdx incapace di incanalarsi nell’unica direzione percorribile.
Taranto, a prescindere dalla compagine societaria, ha necessità di risposte urgenti sulle tematiche ambientali, sulla sicurezza dei lavoratori e sulle garanzie occupazionali.
Sosteniamo con forza e convinzione tutte le iniziative promosse dai sindacati a tutela della forza lavoro”.

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