martedì, Dicembre 10

Parte anche a Taranto l’assistenza psicologica gratuita offerta da tre Lilt pugliesi

Sarà accessibile per un anno intero e aiuterà i malati di cancro del Tarantino e le loro famiglie ad affrontare le difficoltà della malattia dal punto di vista psicologico. Si tratta del servizio di Assistenza Psicologica Oncologica Domiciliare E Non (Apoden), appena attivato gratuitamente dall’Associazione Provinciale di Taranto della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
L’attività assistenziale sarà condotta da una psicologa sia nella sede operativa della Lilt, presso la Cittadella della Carità di Taranto, sia in forma domiciliare. Gli interessati potranno chiamare il numero 328.1752630 per chiedere informazioni e prenotare l’avvio del percorso di assistenza.

Nella sua interezza, il progetto Apoden comprende l’attivazione di analoghi servizi anche da parte rispettivamente delle associazioni provinciali della Lilt di Bari e di quella di Foggia. Quest’ultima, in particolare, è la capofila dell’iniziativa, risultata meritevole di un apposito finanziamento erogato dalla sede nazionale della Lilt, utilizzando i fondi del 5×1000 del 2022. Il progetto risulta fortemente innovativo, perché sopperisce a una carenza assistenziale specifica e integrata (non solo i pazienti, ma anche i familiari) e per il fatto di essere un modello pilota, del tutto replicabile in altre realtà del territoriali.

Tanto più che i dati dimostrano una domanda crescente di questo tipo, proprio in ambito oncologico. Circa un paziente su cinque, infatti, negli ultimi anni ha chiesto aiuto psicologico, uno su sei ha assunto farmaci psicotropi per I’ansia e più della metà ha fatto ricorso a pratiche di rilassamento per moderare lo stress.
La cura in questi casi diventa dunque una cura della sofferenza psicologica, che non può essere procrastinata. Anche perché la guarigione (intesa come completo recupero fisico, psichico e sociale), il raggiungimento dell’autonomia relazionale e il reinserimento occupazionale dei pazienti guariti o dei cronicizzati (fin quanto possibile) costituiscono obiettivi non solo di politica sanitaria, ma del welfare in generale.

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