sabato, Ottobre 12

Assemblea Usb Ilva in As. “Al centro i lavoratori e le loro esigenze”

Si è tenuta ieri mattina l’assemblea dei lavoratori Ilva in Amministrazione Straordinaria; si tratta della platea di lavoratori che da oltre cinque anni sono in cassa integrazione.

Francesco Rizzo, Esecutivo Confederale Usb: “Lunedì presenteremo al Governo il nostro pacchetto di proposte aggiornato per i lavoratori Ilva e Acciaierie d’Italia in As, ma anche per consentire di alleggerire il bacino dei lavoratori che dovranno essere ancora impegnati nello stabilimento rispetto ad una produzione destinata a diminuire; questo attraverso percorsi che accompagnino alla pensione, incentivi all’esodo per chi vuole andare via dalla fabbrica e magari dare vita ad una attività imprenditoriale, e al contempo riconoscimento dell’amianto e del lavoro usurante, e Lavori di Pubblica Utilità. Per quel che concerne l’appalto, bene il passo in avanti fatto da Sace. Ora ci aspettiamo un, anche se  graduale, significativo rientro dei lavoratori che più di tutti stanno pagando per gli effetti della sciagurata gestione Morselli. Il Governo è chiamato a mantenere l’impegno col territorio e ad affrontare la vertenza per una volta partendo dal punto di vista e dalle esigenze dei lavoratori”.

Michele Altamura, Usb Taranto, con riferimento all’assemblea: “Questo momento è per noi uno strumento fondamentale al fine di informare i lavoratori, ma anche per raccogliere, attraverso l’ascolto e lo scambio, a volte anche vivace, le loro sollecitazioni, che spesso sono timori e  preoccupazioni sul futuro che purtroppo si prospetta incerto”.

Diverse sono state infatti le testimonianze riportate da lavoratori che hanno descritto quello che in alcuni casi è un vero e proprio dramma, legato alla incertezza del lavoro.

Così Mario Soggia, ufficio legale Usb Taranto: “La prima questione da affrontare è certamente quella relativa all’ efficacia dell’accordo sindacale del 6 settembre 2018, siglato in sede ministeriale, all’esito del fitto del ramo d’azienda in favore di Arcelormittal, poi Adi con l’ ingresso  di Invitalia.
La centralità della questione sta nel fatto che il predetto accordo prevedeva che, entro il 2025, sarebbero stati riassorbiti in azienda i dipendenti non selezionati, e che sono quindi ancora in cigs alle dipendenze di Ilva spa in As.
Noi rivendicheremo l’efficacia dell’accordo anche nei confronti di Adi, al fine di garantire ai lavoratori in Ilva spa in As, di partecipare attivamente al processo di rinnovazione dello stabilimento siderurgico che si auspica possa essere oggetto del prossimo piano industriale dello stabilimento.
Altra questione posta nel corso dell’assemblea consiste nella gestione delle cause pendenti contro Adi, e che oggi saranno interrotte per effetto dell’amministrazione straordinaria.
Sarà da valutare se c’è l’ interesse dei lavoratori a proseguire le vertenze nei confronti della società oggi dichiarata in amministrazione straordinaria.
Da non sottovalutare la questione delle imprese dell’indotto e dei suoi lavoratori, a tutt’oggi in una situazione di profonda preoccupazione. Sarà necessario garantire in  primo luogo il pagamento degli stipendi arretrati ai dipendenti ed il rinnovo delle commesse alle imprese. Il caso contrario è in grado di determinare una grave crisi occupazione per tutti gli addetti che sono circa 4000 mila.
Siamo stati sempre attenti ad ogni questione afferente il passaggio di gestione dello stabilimento siderurgico e lo saremo ancora adesso e  in futuro, per traghettare i dipendenti verso quella che sarà la nuova azienda, con tutte le garanzie previste dalla legge e dai contratti collettivi a favore dei lavoratori”.

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